Nel 2021 il riscaldamento domestico contribuisce ancora a inquinare le nostre città e a surriscaldare il Pianeta.
La nostra proposta
Per favorire la diffusione di sistemi di riscaldamento a zero emissioni, proponiamo impianti di riscaldamento e gestione della casa completamente elettrici con autoproduzione di corrente elettrica che favorisce:
- Eliminazione di inquinamento ambientale;
- Risparmio economico su impianti e consumi;
- Incentivi statali;
- Sicurezza garantita per 25 anni (estendibili).
Riscaldamento degli edifici e inquinamento atmosferico
Secondo i dati di Ispra, In Italia il riscaldamento degli edifici pesa sulle emissioni di CO2 per oltre il 17,7%.
Uno studio dell’ARPA ha evidenziato come, nonostante lo stop delle attività produttive e sei trasporti, durante il primo lockdown del 2020, le emissioni di PM10 siano diminuite soltanto del 17% proprio a causa di un incremento nell’utilizzo dei riscaldamenti.
L’analisi per tipologia di combustibile evidenzia come la maggior parte delle abitazioni italiane (17,5 milioni su 25,5) utilizzi il metano, mentre i combustibili solidi (prevalentemente legname) sono impiegati in 3,6 milioni di abitazioni, il riscaldamento elettrico e il gasolio in 1,3 milioni, il GPL in 1,2 milioni di case.
Sussidi ambientalmente dannosi
– L’Ecobonus – del 110% (Superbonus) – che incentiva anche soluzioni che utilizzano combustibili fossili come il gas naturale (caldaie a condensazione)
– Riduzione prezzo di gasolio e GPL nelle aree non metanizzate (zone montane, Sardegna e isole minori).
– IVA agevolata (10%) per consumi ad uso civile del riscaldamento degli edifici, applicata limitatamente ai primi 480 metri cubi di gas consumato nell’anno.
Sussidi e incentivi si rivelano privi di senso in un Paese impegnato nella decarbonizzazione, rappresentando un danno per il clima e rallentando gli investimenti nelle tecnologie pulite.